La Loggia del Temanza
La Loggia, oggi sede del Centro Studi, prende il nome dall’architetto, scrittore e ingegnere idraulico Tommaso Temanza che ne progettò la realizzazione, conclusasi nel 1777. La facciata in stile neoclassico - o meglio neopalladiano - funge da chiusura scenica al giardino che si apre alle spalle di Palazzo Zenobio, anche conosciuto come Collegio armeno Moorat-Raphael. La Loggia dialoga con il giardino attraverso il gioco di pieni e vuoti creato in facciata dal portico tetrastilo in stile ionico e dalla terrazza superiore con paraste corinzie, nonché tramite le decorazioni aeree delle volte delle due sale interne, riccamente decorate a stucco e a fresco. Il casin, letteralmente in veneziano “piccola casa”, era il luogo dedicato agli incontri, agli svaghi e alle discussioni tra amici. La posizione del casino di Palazzo Zenobio, posto a debita distanza dagli spazi del quotidiano, così come il “candore di stile” delle sue decorazioni, ben restituiscono la funzione di questo spazio tipico delle ville veneziane settecentesche. Negli inventari storici, il casin di Palazzo Zenobio viene anche chiamato la libreria; in effetti, nello spazio superiore dove oggi è dislocata la biblioteca del Centro Studi, già nel Settecento scaffali in noce ospitavano la biblioteca di famiglia, costituita da oltre 6.000 volumi e oggi dispersa. Dopo un lungo periodo di abbandono, la Loggia è stata oggetto di un importante intervento di restauro compiuto tra il 1990 e il 1991 grazie al contributo della famiglia Manoukian. All’indomani di questa campagna di restauro e grazie a un’attenta manutenzione ordinaria, la Loggia è oggi perfettamente accessibile in tutti i suoi spazi. Dalla sala di rappresentanza al piano terra, così come tra gli scaffali di noce della biblioteca, si può rivivere quel clima di conciliazione dell’otium ricercato dal suo architetto.
La Biblioteca del Temanza fa parte del Catalogo Generale dei Beni Architettonici e Storico Artistici.